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25 Febbraio 2017

Il Pavimento in cotto, posa in opera, analogie tra le varie tecniche.

Credo sia opportuno, prima di parlare della posa in opera di un cotto soffermarci su alcuni aspetti o parametri, tanto importanti, quanto essenziali, secondo le mie esperienze professionali.

A. Planarità e drenaggio del piano di posa, soprattutto all’esterno dove è difficile per un posatore compensare forti irregolarità della superficie di posa, le quali sono molto dannose perché impediscono la realizzazione di un letto di posa a spessore costante e perciò, si creano accumuli di umidità che provocano la formazione di efflorescenze da idrolizzazione e marcate diversità dei coefficienti di dilatazione (condizioni favorevoli alla rottura e sfaldamenti di piastrelle.

B. Composizione del vespaio o la tipologia della struttura, è necessario essere a conoscenza di eventuali interazioni tra gli elementi strutturali e la pavimentazione per eseguire la tecnica di posa opportuna.

C. Impermeabilizzazione del sottofondo, è importante verificare l’esistenza di strati impermeabili, che oltre a costituire un ostacolo all’eliminazione dell’ acqua, possono favorire i fenomeni che ho già descritto al punto A

Posa

QUALI SONO LE TECNICHE PER POSARE LE PIASTRELLE IN COTTO ?

 TECNICA  DI POSA

Questa tipologia di posa viene realizzata impiegando particolari malte oppure collanti. Su questo strato  poi, vengono posate le mattonelle di cotto dalla parte in cui sono presenti le nervature, al fine di favorire l’aggrappaggio: la nervatura può essere di tipo normale o a coda di rondine.

COME ESEGUIRE UNA POSA IN OPERA TRADIZIONALE.

La posa tradizionale consente di far aderire il cotto al sottosuolo per mezzo di uno strato molto spesso di malta cementizia, mista a calce idrata, di circa 1,5 cm, all’interno del quale vengono posate le mattonelle. Questa particolare composizione e lo spessore riescono, insieme, a compensare gli eventuali dislivelli ed irregolarità della superficie.

 Si procede con la posa delle mattonelle in cotto e in seguito alla (,stuccatura delle fughe, argomento che affronteremo piu’ in avanti), quest’ultima viene eseguita per mezzo di composti in terra macinata, cemento bianco, nero o sabbie speciali, in grado di abbinare la tonalità con quella delle piastrelle in cotto. I giunti dovranno avere una larghezza di circa 8/13 mm e realizzati con profili adatti.

La posa tradizionale consente di utilizzare prodotti naturali, a zero impatto ambientale, impiegata solitamente per la realizzazione di ristrutturazioni, nel caso in cui non fosse necessario creare una superficie omogenea. Oggi, comunque, questa tipologia di posa è stata accantonata perché si preferisce quella incollata, molto più precisa.

COME ESEGUIRE  LA POSA IN OPERA A COLLA.

La posa incollata costituisce la tecnica più affidabile al fine di posare le mattonelle in cotto in maniera sicura e resistente. Tuttavia è importante che il sottofondo sia perfettamente liscio, con spigolature molto precise, poiché lo strato di colla versato sulla superficie da rivestire ha uno spessore minimo e non consente di modificare difformità di planarità.

In questo caso, i materiali naturali vengono sostituiti con collanti chimici, in grado di aderire su qualsiasi tipologia di sottofondo, dal massetto ad una pavimentazione già esistente.

La tecnica di posa incollata è consigliata quando si realizza un rivestimento per pavimentazioni esterne o grandi superfici; in questo particolare caso è necessario procedere con il doppio incollaggio, ovvero la colla deve essere stesa sia sul sottofondo, sia sul retro della mattonella, subito dopo la stesura del collante, si procede con il posizionamento delle mattonelle in cotto secondo gli stili e i decori desiderati.

Il passaggio successivo è quello della stuccatura, eseguita con malte premiscelate a granulometria controllata, o con il cemento pozzolanico e sabbia di fiume. Mentre il primo composto è adatto ad un cotto realizzato industrialmente, il secondo, invece, è indicato per un cotto artigianale. In entrambi i casi  tuttavia, è necessario assicurarsi che lo stucco sia omogeneo e denso, non troppo fluido perché sennò si rischia la spaccatura, non troppo duro per evitare che esso non riesca a colmare tutte le fughe.

Prima di procedere alla stuccatura del cotto, è necessario che il cotto venga bagnato, per evitare di provocare la disidratazione dello stucco e l’inevitabile rottura dello stesso, inoltre, affinché la stuccatura giunga a buon fine è necessario che il cotto sia poroso e assorbente. Quando lo stucco sarà asciutto è necessario rimuovere gli eccessi ed è possibile agire sia con le macchine spugnatrici, ma è sufficiente anche una spugna e tanto olio di gomito: la superficie, a questo punto, può essere lavata con soluzioni detergenti e disincrostanti.

 

QUALI SONO I VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA POSA A COLLA RISPETTO A QUELLA TRADIZIONALE?

Nonostante la posa incollata si differenzi negativamente rispetto alla posa tradizionale, in termini di rispetto ambientale, la prima, sicuramente, si fa garante di tutta una serie di requisiti positivi che si traducono in termini vantaggiosi per ciò che riguarda le seguenti peculiarità:

  • la velocità di esecuzione della posa;
  • l’alleggerimento del peso totale della struttura, grazie alla stesura di uno strato sottile di colla;
  • la posa possibile anche su superfici particolari, quali il metallo, le piastrelle, il linoleum, in genere su qualsiasi superficie già esistente;
  • l’elevata resistenza alle dilatazioni termiche e l’alta traspirabilità.

Detto questo, la posa incollata presenta un altro limite rispetto alla posa tradizionale, ovvero quello di consentire la posa esclusivamente su superfici perfettamente piane e livellate.

La tecnica incollata è ritenuta molto semplice, grazie alla possibilità di pianificare il lavoro ancora prima di incominciare. Conoscendo la misura dei mattoni, è possibile ricavare un layout di riferimento, per mezzo di una squadra e qualche gessetto, così da rispettare i colori e la disposizione di eventuali decori e cornici, tuttavia sebbene immediata e semplice da realizzare, non si mostra molto agevole durante i mesi estivi. I’alta temperatura infatti, tende a formare una pellicola asciutta sul collante già steso sulla superficie da ricoprire, cosicché le piastrelle in cotto non riescono più ad aderire. Stendere la colla su piccole superfici ,aiuterà a prevenire questo inconveniente durante la posa.

 

I REQUISITI FONDAMENTALI DI UNA PAVIMENTAZIONE IN COTTO

  1. la planarità della superficie posata, si raggiunge battendo bene ogni singola piastrella, scartando quelle eventualmente imbarcate, compensando adeguatamente le differenze di spessore del pezzo e gli avvallamenti del fondo.
  2. La compattezza della massa, deve essere evitata la formazione di vuoti o di veli d’acqua tra la piastrella ed il letto di malta, allettando bene nel legante le scanalature o le code del pezzo mediante un’ efficace battitura.
  3. La geometria delle fughe, montando i pezzi sempre nella stessa direzione della trafila cosi’ da ridurre solo al verso del taglio le maggiori calibrature dei pezzi, mediante corde, stagge, mantenere le fughe il piu’ diritte possibile e di larghezza il piu’ possibile costante.

 

UNA CLASSICA TECNICA DI POSA PER UN COTTO FATTO A MANO

La tecnica piu’ idonea per un cotto fatto a mano, soprattutto nei suoi formati grandi, è quella a muratura, pezzo per pezzo, mediante la quale si ottiene di fare affiorare la malta attraverso le connessioni o fughe e ciò evita la boiaccatura per copertura totale che, con questa tipologia di cotto, renderebbe estremamente impegnative e difficoltose le operazione di pulitura. Qualora non sia possibile riempire le fughe per affioramento, è meglio lasciare le fughe aperte per fugarle successivamente mediante colaggio nelle stesse della boiacca tradizionale rendendola piu’ consistente mediante l’aggiunta di inerte con granulometria molto fine. Bisogna fare attenzione alla posa dei pezzi sempre con la stessa faccia a vista, la faccia del pezzo con aspetto granuloso è quella di formatura ed è considerata il diritto, quella con aspetto liscio e con segni evidenti di ditate è il rovescio.

CONCLUSIONI

Nel rispetto degli operatori che dovranno effettuare le opportune rifiniture e trattamenti, è buona norma fornire agli stessi le migliori e piu’ ampie informazioni,

Posa pavimenti in cotto normale, effettuata con collanti, giusto attendere almeno 7/8 gg,  prima di effettuate il trattamento di lavaggio acido.

Posa pavimenti in cotto normale, effettuata a malta, è giusto attendere 20/30 gg, prima del lavaggio acido.

 

 

Alla prossima con Il Pavimento in Cotto ( sopralluogo ed analisi del cantiere)

N.B: Le presenti note sono tratte dalla mia personale esperienza trentennale nell’ambito del recupero dei materiali lapidei.

Foto inerenti la posa, sono state concesse da Franco Luciano Tornatore.

www.parquet-cotto-marmo.it 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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