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10 Agosto 2019

Dal degrado biologico, i licheni sono associazioni simbiotiche tra funghi ed alghe…

Letterio Cannao appunti personali: le alghe sono un gruppo di organismi eucarioti, acquatici, unicellulari e pluricellulari, capaci di compiere la fotosintesi, sono caratterizzati da un’organizzazione strutturale molto primitiva, le alghe unicellulari sono diffuse nei mari e nelle acque dolci, sia stagnanti che correnti; si trovano inoltre sulla terraferma, ovunque sia presente dell’umidità permanente.

 

Le alghe rappresentano un potenziale gruppo di biodeteriogeni dei manufatti lapidei; il loro sviluppo è subordinato ai valori di determinati parametri ambientali, quali umidità, la presenza di luce, la temperatura e il pH.
Sulle superfici lapidee, si riscontrano principalmente alghe verdi di natura epilitica (che si sviluppano sulle superfii dei substrati lapidei); esse si formano in zone in cui c’è acqua stagnante (porosità, fessure, giunti di malta) e/o umidità diffusa, assumendo spesso la forma di patina, si rinvengono di frequente sui basamenti/zoccoli delle superfici lapidee nella zona di risalita capillare. Generalmente le pietre calcaree sono colonizzate più frequentemente rispetto ad altri tipi di pietra.

 

I licheni sono organismi autotrofi costituiti da un corpo vegetativo (tallo ) risultante dalla simbiosi, ecologicamente obbligata, tra un fungo (micobionte ) e un’alga microscopica e/o un cianobatteri, il tallo lichenico presenta una morfologia particolare, non paragonabile a quella dei due microrganismi allo stato libero, e dà origine a diverse forme di crescita, definite di tipo crostoso, squamoso, foglioso, fruticoso, composito, i licheni sono organismi capaci di essere attivi o sopravvivere anche a basse concentrazioni d’acqua e grazie a ciò sono presenti in ambienti estremi…….

Colonizzano numerosi substrati naturali e artificiali: suolo, roccia, corteccia degli alberi, legno in decomposizione, foglie di piante sempreverdi, muschi, muri, vetro, cemento, reti di plastica, giocano un ruolo importante come organismi pionieri nella colonizzazione delle rocce e possono infestare i manufatti in pochi anni, crescono sulla pietra sono sopratutto crostosi e penetrano nel materiale lapideo con le ife (corpo vegetativo del fungo) della superfiie inferiore.

 

Generalmente la profondità di penetrazione non supera alcuni millimetri, anche sullo stesso superficie variazioni di esposizione alla pioggia battente o alla luce solare, unitamente alle carattristiche architettoniche del manufatti, causano colonizzazioni molto complesse, la velocità di crescita dei licheni è molto lenta (raggiunge mediamente, per le specie crostose, 0,5-2 mm all’anno),In genere sono facilmente riconoscibili dai loro colori vivaci, ma in alcuni casi si possono anche confondere con croste e/o depositi coerenti, costituiscono il biodeterioramento prevalentemente presenti sia su pietre silicee che su pietre calcaree , lapidei naturali ed artificiali, lavorati e lucidati. Superfii porose e fratture intergranulari dei minerali delle rocce favoriscono l’ancoraggio di questi organismi

 

La presenza di vegetazione comporta anche variazioni dei parametri microclimatici: aumento di umidità relativa e di stagnazione dell’acqua, riduzione di soleggiamento, del vento e degli inquinanti nell’aria, dal punto di vista conservativo gli effetti possono sia essere negativi (favorendo la crescita di alghe e muschi) sia positivi (riduzione dell’erosione eolica, degli scambi idrici e, di conseguenza, della migrazione dei sali).

Bibliografia:

– G. Spatola – il restauro con prodotti chimici EPC libri 2005

-appunti personali di Letterio Cannao

-n.b. le presenti note sono tratte dalla mia personale esperienza trentennale nell’ambito del recupero lapideo.

restauro pavimenti , , ,
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