I pavimenti in Cementina o Pastina di cemento Decorate, rappresentano una tipologia di piastrella in pastina colorata di cemento, utilizzata a partire da fine ‘800 nei formati 20×20 – 25×25 – esagonali, formate da due strati compressi, il primo formato da cemento colorato unito con sabbia di fiume, il secondo formato da calcestruzzo.
Il presente articolo non vuole essere un manuale, ma un contributo di alcuni fondamentali concetti, prodotti e tecniche impiegati nel recupero conservativo di questi meravigliosi pavimenti.
Sarebbe auspicabile inoltre una maggiore collaborazione tra le aziende che operano in questo settore, da quelle chimiche a quelle che producono cementine, le quali dovrebbero essere le principali promotrici della specifica formazione professionale.
Alcune aziende di stampo artigianale non hanno però mai rinunciato completamente alla produzione di manufatti in cemento, ed è quindi possibile trovare cementine similari alle originali per eventuali aggiunte su pavimenti esistenti oppure trovarne originali derivanti da demolizioni di appartamenti in ristrutturazione, addirittura portate in discarica.
L’opzione più onerosa prevede lo smontaggio del pavimento esistente dalla sua sede, la sua pulizia fuori opera ed il successivo riposizionamento su un massetto di nuova formazione, tutto ciò succede raramente o per esplicita richiesta del committente.
La tipologia di intervento meno invasiva ed economica prevede invece il mantenimento, tramite pulitura tecnica dell’area caratterizzata dalle cementine.
Nella fase di recupero del manufatto cementizio ,dopo un intervento di pulizia con prodotti alcalini/basici oppure in alcuni casi con l’utilizzo di detergenti ausiliari in formato gel o in pasta questi ultimi costituiscono spesso un valido aiuto nell’intervento di pulitura.
Successivamente si prosegue con la pulitura delle fughe e la stuccatura delle stesse mediante cemento, carbonato di calcio e leganti naturali. Ad asciugatura avvenuta viene effettuato il trattamento con una miscela idro-oleorepellente e infine viene applicata una cera naturale fluida e due mani di cera liquida di finitura, ovvero con cere d’api e di carnauba per tonalizzare la superficie.
Per la mia esperienza personale mi preme solamente affermare che le tipologie e i metodi di trattamento sulle pastine sono molteplici, tutto dipende dallo stato di degrado dello stesso, e da questo possiamo scegliere la tipologia di impregnazione e di finitura opaca e neutra o addirittura eseguire una finitura anticata o molto tonalizzata, allo scopo di mascherare i segni o macchie di degrado che in casi eccezionali risulta impossibile rimuovere.
Il pavimento può sopportare una sola levigatura subito dopo la posa in opera iniziale, e solo se lo si ritiene necessario, il rischio altrimenti è di portare alla luce il cemento sottostante la finitura colorata.
In ultimo si può optare per una micro levigatura mediante pad – diamante/resina di nuova generazione, applicati ad una monospazzola.
Il procedimento avviene con granulometrie diverse che vanno dalla grana 50 fino alla 3000, molto efficace quando la supeficie presenta piastrelle macchiate/bruciate da sostanze acide per errati lavaggi.
Chiudo col dirvi che ogni pavimento di cementine da recuperare presenta situazioni particolari che influenzano notevolmente le modalità operative.
Poiché come spesso accade, sia il committente che il progettista non conoscono né la natura ed identità dello sporco o degrado da rimuovere, né le modalità operative dell’intervento.
Suggerisco sempre di effettuare un sopralluogo con saggi e test preliminari, che a mio avviso si rendono necessari sia per valutare il risultato che si può ottenere, sia per ricavarne indicazioni sui costi e sulle modalità degli interventi.
Bibliografia:
N.B: Le presenti note sono tratte dalla mia personale esperienza trentennale nell’ambito del recupero dei materiali lapidei.
Aziende Partnership:
Malte Naturali Cocciopesto Del Tiepolo (Giuseppe Antonio Longhitano Del Tiepolo)
Federchemicals (Federico Ravelli)